Filosoficamente, è una commedia in atto unico scritta da Eduardo De Filippo nel 1928; è contenuta nella raccolta intitolata Cantata dei giorni pari.

Trama
Il modesto impiegato Gaetano Piscopo è preoccupato per la sorte delle due figlie, Margherita e Maria, ancora nubili. In casa sua si svolge una festa alla quale partecipano anche due spasimanti delle ragazze. Ragazzi allegri ma con alcuni difetti fisici: Arturo è cieco e Vincenzino terribilmente miope. Ma l’amore trionfa; sia l’uno, sia l’altro, chiedono e ottengono la mano delle ragazze.