Bene mio e core mio è una commedia napoletana in tre atti scritta da Eduardo de Filippo nel 1955 e inserita dall'autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari.

Trama
Chiarina, matura sorella di Lorenzo Savastano, un restauratore di oggetti d'arte, minaccia il suicidio se il fratello si sposerà, poiché teme di essere emarginata. Lorenzo, davanti all’egoismo della sorella, accetta un'offerta di lavoro in America. Durante la sua assenza, il fruttivendolo Filuccio seduce Chiarina e la mette incinta. Quando Lorenzo ritorna, Filuccio, deciso a sposare Chiarina, gli chiede il magazzino e la casa che si trova al piano di sopra, con la scusa di sistemarci l’anziana matrigna Virginia. Ma Lorenzo scopre che Virginia è bella e ricca e che Filuccio vorrebbe incamerare i suoi beni: approfittando della religiosità di Virginia, l’ha convinta di essere in contatto con il suo defunto padre, e che questi si è espresso contro altre nozze. Lorenzo si vendica: si sposa con Virginia, intestandole la casa e il magazzino.